Nel mondo della comunicazione visiva, colpire l’attenzione è essenziale. E in questo contesto, la pubblicità con doppio senso è una delle strade più battute. Ma è davvero una scorciatoia creativa o solo un ripiego per mancanza di idee?
Molte campagne puntano su ambiguità e sensualità, sperando che un pizzico di malizia basti a rendere tutto virale. Spoiler: non basta.
Quando il doppio senso nella pubblicità non funziona
Prendiamo un esempio concreto. Qualche tempo fa, ero in macchina, ferma in fila, di ritorno da un appuntamento con un cliente e mi è capitato di notare un cartellone pubblicitario, affisso al lato della strada.
Promuoveva una caldaia – ma il messaggio era tutt’altro che tecnico o rassicurante. L’immagine raffigurava una scena sensuale, ammiccante, accompagnata da un copy strizzato all’ambiguità. Il classico “vedo non vedo” che suggerisce più che spiegare.
Il copy era ambiguo, allusivo, tutto costruito sul non detto.
Ecco il punto: anziché comunicare comfort, affidabilità, qualità, quell’immagine trasmetteva tutt’altro.
Una buona pubblicità non deve solo attirare lo sguardo, ma guidarlo nella direzione giusta. Se usi un’immagine forte, ma non coerente col messaggio, il rischio è che il pubblico si ricordi solo l’immagine – e dimentichi completamente il brand.
Nel caso del cartellone, il messaggio si è sfilacciato: la sensualità ha preso il posto della sostanza. Il pubblico si è trovato a decifrare un rebus anziché ricevere una comunicazione chiara. Risultato? Un’occasione persa.
Ma attenzione: non è il doppio senso in sé a essere il problema. È l’uso pigro, poco pensato, che lo rende inefficace. Se costruito con intelligenza, ironia e coerenza con il brand, può diventare un’arma potente.
Doppio senso efficace in pubblicità: il caso di Amica Chips
Un esempio riuscitissimo? La campagna di Amica Chips con Rocco Siffredi che ha saputo giocare con ironia sul significato della parola “patata” senza cadere nella volgarità.
Qui il doppio senso non era un tappabuchi, ma parte di una strategia precisa:
- Scelta strategica del testimonial: Siffredi, icona del cinema per adulti, è stato inserito in un contesto autoironico, che ha reso chiaro il gioco di parole senza risultare fuori luogo.
- Tono scherzoso e leggero: il messaggio era esplicito, ma giocato con intelligenza, trasformando la pubblicità in un fenomeno virale.
- Coerenza con il brand: Amica Chips vende patatine, quindi il gioco di parole aveva senso nel contesto.
Risultato? Una pubblicità virale, coerente e memorabile. Esempio perfetto di comunicazione visiva efficace.
Ora, confrontiamo questa strategia con il cartellone della caldaia. Mentre Amica Chips ha saputo sfruttare al meglio il doppio senso, la pubblicità della caldaia ha usato la sensualità come unico elemento distintivo, senza un copy forte o una strategia chiara.
Come si sarebbe potuto fare meglio?
Torniamo alla nostra caldaia. Immagina se avessero scelto l’umorismo come chiave di lettura, invece del solito cliché sexy.
Partiamo da un’idea vicina all’esperienza comune, qualcosa che strappi un sorriso e, allo stesso tempo, faccia leva su un bisogno reale.
Pensa a uno degli scherzi più classici di sempre: qualcuno è sotto la doccia, rilassato, e… zac! Qualcun altro tira lo sciacquone in cucina o in bagno. Il getto d’acqua si trasforma in un trauma gelido che ti fa saltare come un gatto bagnato.
Immagina il visual: una persona sotto la doccia, sorpresa e disperata, mentre l’acqua fredda la colpisce all’improvviso.
Accompagnato da un testo che dice:
“Quel momento in cui tirano lo sciacquone e tu scopri che la tua caldaia non è poi così affidabile…”
Scegli il calore che meriti. Scegli una caldaia affidabile.
È un esempio di comunicazione visiva efficace: riconoscibile, spiritoso, connesso a un’esperienza vera e universale. E soprattutto: centrato sul prodotto e sul valore che vuole trasmettere.
Strategia, non solo istinto
Una pubblicità ben pensata è come un abito su misura: deve calzare perfettamente al brand e al suo pubblico. Prima di lanciare una campagna, è fondamentale porsi alcune domande:
✔️ Il messaggio è chiaro e immediato?
✔️ Il visual racconta davvero il prodotto?
✔️ Il tono è coerente con chi siamo?
Se la risposta a una di queste domande è negativa, allora è il momento di rivedere la strategia.
Nel mio lavoro aiuto aziende e professionisti a costruire contenuti visivi efficaci. Non con effetti speciali, ma con idee solide, coerenti, che parlano davvero al cuore (e al cervello) del pubblico. Perché la comunicazione visiva non deve solo colpire: deve restare impressa, farsi ricordare, trasmettere fiducia.
Se vuoi assicurarti che la tua comunicazione sia sempre d’impatto, senza rischiare di mandare messaggi confusi, contattami per una consulenza.